CLICCA

Archivio delle notizie di graffignananew.it

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL  26 /10/2011 - Profughi, adesso il nemico è il freddo
 

Gli stranieri nel Lodigiano, ancora senza “status”, sono 78: prefettura, Caritas e altri enti lavorano per migliorarne la condizione
Profughi, adesso il nemico è il freddo
Nessun nuovo arrivo in vista, ma servono vestiti per l’inverno
 

I profughi nel Lodigiano? Nessuna emergenza, se non il freddo per quelli già arrivati; perché con l’inverno alle porte, di “nuove ondate”, per adesso all’orizzonte non se ne vedono. A confermarlo è la prefettura di Lodi, centro nevralgico per la gestione dei rifugiati, dove a settimane di distanza dall’ultimo summit sulla questione non emerge alcuna novità di rilievo. «Ci aggiorneremo prossimamente e siamo sempre pronti a tutti, ma al momento non c’è alcuna emergenza» spiega Lucrezia Loizzo, capo dell’ufficio di gabinetto di corso Umberto, riferendosi a quei 39 ulteriori profughi che spetterebbero al Lodigiano in caso di un nuovo sbarco in massa di rifugiati sulle coste italiane per la guerra in Libia; ma che per ora restano sulla carta, assieme ai piani già abbozzati per gestirli, lasciando la precedenza alle strategie per rendere più adeguata la permanenza sul territorio dei profughi già ospitati. Che restano 78, dopo l’allontanamento volontario di uno dei rifugiati di frazione Olmo, a Lodi; per una “mappa dell’accoglienza” solo parzialmente rivoluzionata dai cambiamenti delle ultime settimane. La più recente, di queste ore, è il trasloco dei sei ospiti dell’hotel Stazione di Tavazzano tra Crespiatica, Boffalora e Olmo, la cui popolazione di profughi ammonta adesso rispettivamente a 8, 9 e 6 unità. Presi in carico dalla Caritas a San Fiorano i 4 rifugiati in passato ospiti a Maccastorna, anche Graffignana ha visto salire da 2 a 3 i propri profughi dopo averne accolto uno da Olmo, dove la situazione è gestita da Progetto Insieme con la Caritas e il comune di Lodi; il capoluogo resta così stabile a quota 7, come invariati restano i rifugiati curati dalla Caritas a Cavenago (5), quelli gestiti da Famiglia Nuova a Cornovecchio (3) e la fetta più grande, ovvero i 39 ospiti del Laus Residence di Lodi Vecchio. E proprio su quest’ultimi si concentreranno i prossimi sforzi di prefettura, Caritas lodigiana e Croce rossa. Perché se è vero, come spiega la Caritas, che «dove i gruppi sono più piccoli c’è un buon livello di integrazione e la gestione è più facile, la folta comunità ludevegina necessità di un impegno maggiore, per ascolto e bisogni. Quindi? Allo studio ci sono corsi di lingua, progetti di mediazione culturale: ma vera urgenza, spiegano in coro prefettura e Caritas, «è la raccolta di vestiti invernali, perché sta cominciando a fare freddo» e una bella mano, in tal senso, la sta fornendo anche la parrocchia di Lodi Vecchio, che sta già organizzando un magazzino di raccolta per abiti. Parallelamente ai rinnovi delle convenzioni sulle diarie da 2,5 euro da corrispondere a ciascun ospite (oggetto nei giorni scorsi di un contenzioso in via di risoluzione proprio al Laus di Lodi Vecchio), gli enti stanno perfezionando con le banche anche quella per il riconoscimento della tessera telefonica settimanale da 5 euro. Il tutto mentre a oggi, tra i profughi lodigiani, nessuno si sia visto riconoscere ancora lo status di rifugiato politico, il diritto d’asilo o quello di protezione internazionale; le pratiche sono ancora sotto esame, come quelle sui primi dinieghi contro i quali ai profughi sono comunque offerti 30 giorni per ricorrere.Alberto Belloni

 


 


 

Hit Counter

CLICCA